mercoledì 6 giugno 2012

Una giornata di Alexandra

 Da lunedi a venerdi mi sveglio la mattina e vado a scuola fino alle 14 e mezzo. Dopo la scuola vado a casa, mangio, mi cambio e comincio a fare i compiti. A volte faccio i compiti fino alle otto di sera, ma se finisco prima, mi metto al computer. Il sabato e la domenica mi sveglio alle undici - dodici,  faccio la colazione e dopo sto al computer. Verso le 14-15, vado in giro con gli amici oppure da sola.
Quest'anno finisco la scuola media e mi dispiace perché ci sono alcuni ragazzi che mi sono stati simpatici. Tra un  mese parto per Ravenna. Lì andrò  in un'altra scuola, ma non dimenticherò mai questo anno! Ci sono stati dei giorni belli e dei giorni brutti, ma che comunque non dimenticherò mai. Grazie! Ciao!

Vi racconto perché mi trovo adesso in Italia. Sono arrivata a luglio, più precisamente il 25-07-2011. Non era la prima volta che venivo qui. Ero stata anche nel 2009, ma ero venuta solo in vacanza. Mi ricordo quando mio  padre è venuto per la prima volta in Italia, sono stata molto triste. Dopo tre anni anche mia madre è partita anche se non è rimasta tanto. Ogni giorno le telefonavo e le dicevo di tornare perché mi sentivo sola e triste senza di lei. La mamma è rimasta all'estero solo due mesi e poi è ritornata a casa. Quando loro sono partiti, io sono rimasta  in Romania con mia sorella e con tutti gli altri miei familiari, ma a me non interessava così tanto perché lei non era con me. Dopo un po' sono ripartiti in Italia. Io e mia sorella vivevamo con i nonni paterni e, a volte, anche con la nonna materna a casa loro che si trova a pochi km da casa nostra. Dopo due anni che siamo state con i nonni, è tornata la mamma.Quando stavo con i nonni, da una parte ero contenta perché quando facevo qualcosa  di male loro non mi dicevano niente e non mi mettevano in punizione, ma dell'altra parte mi macava l'amore dei miei genitori, sentivo la loro mancaza.Forse questo é il motivo per il quale sono così chiusa in me.
Adesso da quanto sto con i miei genitori sono felice anche se sento un po' la nostalgia dei nonni e degli altri parenti che sono rimasti in Romania.
Quando stavo con i nonni i miei genitori mi chiamavano ogni sera al telefono, qualche volta gli cantavo una canzone, gli raccontavo quello che avevo fatto quel giorno. A volte gli raccontavo le barzellette. In questo periodo, io e mia sorella passavamo il tempo andando a scuola, facendo i compiti  e dopo giocavamo tutto il tempo con i vicini o anche da sole. Spesso guardavamo i cartoni animati.
Quando i miei genitori sono andati via, io avevo sette anni  e mi hanno spiegato il motivo per il quale loro dovevano partire. Neanche per loro è stato facile lasciarci sole. Io ho capito la situazione essendo più grande, invece mia sorella più piccola piangeva la sera quando ci telefonavano e papà le diceva di dormire tranquilla perchè lui stava sul treno per tornare. Era una bugia per farla addormentare che funzionava ogni volta, anche se dopo ha dovuto inventare altre storie.
Mi ricordo una volta che sono tornata dalla scuola  e ho preso un voto che non mi piaceva. Sono arrivata a casa dei miei nonni e non avevo il coraggio di dirgli che avevo preso un voto basso. Quando mia nonna ha detto di fare i compiti, ha visto il mio quaderno con il voto basso. Allora, sono scappata e  mi sono nascosta dietro le gomme del camion che stava fuori. Però quando mi ha trovato, non mi ha ripreso come me l'aspettavo io. Mi ha solo detto che la prossima volta  dovevo studiare di più perché lo sa che posso fare di più.
Adesso sono in Italia, in 3° media e sono molto preoccupata perché non so se verrò promossa. Se verrò bocciata, soffrirò tantissimo perché mai, ma mai, sono stata bocciata e penso che morirò per la vergogna e non potrò vedere nessun amico e nemmeno mia madre.

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