Ndjock Ngana è uno dei tanti scrittori migranti che hanno scelto di scrivere in lingua italiana. Nato in Camerun, vive in Italia, più precisamente a Roma, dove lavora come mediatore interculturale. E' autore della raccolta di poesie Nhindo nero, Edizioni Anterem, 1994.
Una delle sue poesie più belle si chiama "Prigione":
Vivere una sola vita
in una sola città
in un solo Paese
in un solo universo
vivere in un solo mondo
è prigione.
Amare un solo amico,
un solo padre,
una sola madre,
una sola famiglia
amare una sola persona
è prigione.
Conoscere una sola lingua,
un solo lavoro,
un solo costume,
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.
Avere un solo corpo,
un solo pensiero,
una sola conoscenza,
una sola essenza
avere un solo essere
è prigione.
L'idea della realizzazione di questo blog nasce all'interno del laboratorio interculturale rivolto a studenti di origine romena, ideato e condotto dalla mediatrice interculturale Simona Hristian e realizzato nella Scuola Media "C. Melone" di Ladispoli dall'Associazione Spirit Romanesc. Il blog vuole essere uno spazio di intercultura nel quale sia i partecipanti al laboratorio che altri ragazzi della scuola potranno portare il loro contributo.
domenica 1 luglio 2012
Italiani si nasce
La dodicenne Lamia, nata in Italia da genitori marocchini legge la sua lettera alla Camera
https://www.youtube.com/watch?v=UvC8woYyxP0&feature=player_embedded
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domenica 17 giugno 2012
mercoledì 13 giugno 2012
Progetto creativo interculturale: attività svolte, obiettivi, risultati
Il 6 Giugno 2012 si è concluso con successo il secondo progetto interculturale realizzato presso la Scuola Media Statale “Corrado Melone” di Ladispoli. Il progetto realizzato dall’Associazione Spirit Romanesc Onlus mirava a stimolare nei partecipanti al laboratorio una riflessione profonda sulla propria cultura di appartenenza come base e valore per un nuovo senso di cittadinanza, promuovendo forme più stimolanti di contatto con la cultura di arrivo, la sicurezza di sé e stimolando la presa di coscienza delle proprie capacità. Raccontarsi, oltre che un esercizio linguistico, è soprattutto un processo identitario. Raccontare di sé, della propria identità, dei propri sentimenti, far emergere le emozioni, aiuta a conoscersi meglio e offre la possibilità di vedersi come protagonisti di qualcosa di speciale. Vedersi capaci di raccontare di affetti, di difficoltà, di ricordi e nostalgie, di curiosità e di scoperte, rafforza i ragazzi, migliora la loro immagine di sé, a scuola, fra i compagni e con gli insegnanti.
Al laboratorio creativo hanno partecipato alunni di origine romena, arrivati a settembre dell’anno scorso, ma anche ragazzi nati in Italia o portati qui da piccoli. Nonostante l’orario pomeridiano e l’imminenza degli esami per i partecipanti delle terze medie, la partecipazione è stata costante e molto attiva.
Il lavoro di gruppo includeva varie attività che hanno permesso ai ragazzi di esprimere, in maniera ludica, le esperienze legate al proprio vissuto migratorio, alla propria famiglia, alle proprie origini, agli affetti, ai desideri, ai sogni. In accordo con i partecipanti al laboratorio si è deciso di inserire anche autoritratti fotografici e delle foto sui diversi temi della loro vita quotidiana in Italia e, prima, nel paese d’origine. Il risultato finale è rappresentato dal blog “Noi e i nostri ricordi: Identità locali, identità plurime”, realizzato dai ragazzi che hanno partecipato con il supporto della mediatrice interculturale, ideatrice del laboratorio.
L’idea del progetto e di questo blog è stata sostenuta e incoraggiata dal preside Riccardo Agresti e dalla Professoressa Rosanna Gambino che ringrazio per la disponibilità e l’entusiasmo con cui accolgono le attività volte alla costruzione di una società accogliente e multietnica.
La nostra speranza è che questo blog diventi uno spazio di intercultura al quale anche gli altri ragazzi della scuola possano portare il loro contributo. A questo proposito, per stimolare e facilitare coloro che vorranno contribuire a migliorarlo e aggiornarlo, sul sito della scuola si troverà il collegamento al blog.
Simona Hristian
Mediatrice interculturale
mercoledì 6 giugno 2012
PRESENTE - FUTURO (Oana)
Ciao, vi voglio raccontare un po' di me nel presente. Finisco la scuola (la 1° media) oggi 06.06.2012 e fra qualche giorno andrò in Romania. In Romania vado da mia nonna che sta tanto male e le voglio raccontare tutto quello che ho fatto in Italia. Da mia nonna ho tanti amici, cugini, zie, zii e tanti altri parenti.
Al ritorno dalla Romania, mi trasferirò insieme alla mia famiglia a Ravenna perché mio papà lavora là e mi ha raccontato quanto è bella quella città.
Vi prometto che vi farò vedere delle foto dalla Romania e da Ravenna.
Al ritorno dalla Romania, mi trasferirò insieme alla mia famiglia a Ravenna perché mio papà lavora là e mi ha raccontato quanto è bella quella città.
Vi prometto che vi farò vedere delle foto dalla Romania e da Ravenna.
VLADI: IL MIO PRESENTE - FUTURO
Dopo l'ultimo giorno di scuola andrò ai giardini di Via Firenze a fare i gavettoni e dopo andremo direttamente al mare.
Purtroppo fra una settimana devo andare in Romania, ma anche lì sono sicuro che mi divertirò molto: giocheremo tutto il giorno a calcio. Non vi preoccupate, però! Durante le vacanze troverò un po' di tempo e vi manderò qualche foto e vi scriverò qualcosa.
Prezent/Presente (Silvana)
Versione in romeno:
Sunt in clasa a8a. Aceasta este ultima saptamana de scoala. As putea sa spun ca este si cea mai grea deoarece saptamana viitoare voi da examenele si am mari emoti mai ales pentru ca probabil ma va incurca limba. Eu am venit in Italia in septembrie si inca nu stapanesc bine limba italiana si deci nu sunt sigura ca voi face fata. Sper insa sa trec cu bine peste toate aceste dificultati. Pe data de 14 .06.2012 voi avea primul examen oral. Saptamana viitoare deci voi fi foarte ocupata, stresata si mai ales emotionata. In cazul in care voi trece cu bine peste examene, atunci as vrea sa urmez un liceu unde se studiaza materii sciintifice, iar dupa primul an - cand voi cunoaste bine limba italiana - ma voi transfera la o alta scoala unde as putea sa dobandesc cunostintele necesare pentru a urma facultatea de drept. Visul meu este sa devin avocat.
Versione in italiano:
Faccio la terza media. Questa è l'ultima settimana di scuola. Posso dire che è anche la più difficile perché la settimana prossima dovrò fare gli esami e ho tanta paura soprattutto perché non mi sento padrona della lingua. Siccome sono arrivata in Italia a settembre, non conosco ancora bene l'italiano e temo che non sarò all'altezza. Spero comunque di superare queste difficoltà. La settimana prossima, più precisamente il 14.06.2012 avrò il primo esame orale. Quindi questa settimana sarò molto impegnata, stressata e soprattutto emozionata. Se supererò gli esami, vorrei iscrivermi a una scuola dove si studiano materie scientifiche e dopo il primo anno - quando avrò imparato bene l'italiano - vorrei trasferirmi ad un'altra scuola che mi permetterà poi di accedere alla Facoltà di giurisprudenza perché il mio sogno è di diventare avvocato.
Versione in romeno:
Acum, va voi povesti cum am ajuns eu in Italia. Am veni anul trecut in vacanta la parinti mei care locuiesc aici. A fost o vacanta frumoasa, m-am distrat, apoi parintii mei m-au intrebat daca vreau sa raman la scoala incepand cu anul viitor. Eu am acceptat imediat, eram foarte fericita mai ales pentru ca puteam ramane cu parintii mei. In schimb cand m-am intors in Romania, deja imi parea rau ca am spus ca vreau sa raman in Italia, insa nu am mai zis nimic parintilor mei pentru ca ei deja se interesau pentru a ne inscrie la scoala pe mine si pe fratele meu. Apoi in septembrie am venit aici pentru ca incepea scoala. Aveam mari emotii, nu stiam cum sunt copii de aici, profesorii, programul de scoala, nu cunosteam limba, nu stiam nimic ... Apoi a inceput scoala. Prima zi de scoala a fost un dezastru pentru mine in timp ce in Romania, prima zi de scoala era cea mai frumoasa si mai emotionanta zi. Mie, sincer imi era gandul la Romania la prietenii mei de acolo, la scoala de acolo, la profesori. Nu a fost simplu deloc, insa pana la un moment dat mi-am dat seama ca este destul de frumos si aici, profesorii sunt foarte intelegatori , buni, ajutatori, copiii la fel. Scoala este foarte frumoasa, curata, aranjata, cu destul caracter. Doar ca mi se pare ceva normal ca inca sa ma gandesc la Romania deoarece este tara mea: acolo am prieteni multi multi.....locuri dragi mie....si multe altele. Ceea ce regret cel mai mult in acest moment este faptul ca acest an era cel mai important an de gimnaziu in Romania. In acesta ocazie, la sfarsitul anului scolar se face o festivitate foarte frumoasa in curtea scolii unde toti elevii de clasa a8a erau imbracati la fel, ca si o uniforma: pentru fete fusta neagra si camasa alba sau rosie (fiecare clasa isi alege o culoare), iar baietii, pantaloni negri si camasa alba sau depinde de culoarea aleasa.
In Romania ero felice. Doar parinti mei imi lipseau, pentru ca nu erau tot timpul acasa. Acesta a fost si motivul de a ramane aici, pentru a fi cu ei. Cand tata a plecat in Italia pentru prima data, eu aveam 9 ani iar fratele meu 6 ani. Eu si fratele meu am ramas cu mama. Apoi dupa 2 ani a plecat si mama. A fost foarte greu, mai ales pentru ca deja eram mai mare si simteam mai mult lipsa lor. Veneau acasa de Craciun sau vara. Atunci eram cea mai fericita si nu mai voiam sa plece. Imi aduc aminte ca prima data cand au plecat, parintii ne-au explicat motivul pentru care au luat acesta decizie si ne spuneau ca o sa fie pentru putin timp. De Craciun si in vacanta de vara cand veneau in Romania, ne spuneau ca este ultima data cand pleaca si asa faceau de fiecare data, timp de 6 ani, pana cand am venit aici si nu a mai fost nevoie sa ne mai minta. De fiecare data cand ei spuneau ca nu vor mai pleca si ca e ultima data, eu nu ii credeam, stiam ca nu e adevarat. Stiam ca spun asta doar pentru a ne linisti, dar eu ma simteam rau. Atunci cand trebuia sa se intoarca din nou in Italia era cel mai greu. In fiecare seara ne sunau si vorbeam despre orice, insa nu e ca si atunci cand e langa tine. Le povesteam tot ce faceam la scoala, in acea zi, ce note primeam, totul. Le povesteam cum imi petreceam ziua. De obicei dupa ce veneam de la scoala mancam , imi faceam temele, il ajutam pe fratele meu sa se pregateasca pentru scoala, iar apoi ieseam cu prietenele mele. In Romania, in fiecare zi veneau prietenele mele pe la mine sau eu pe la ele sau, mai ales in wekeend, dormeam una la cealalta si multe alte lucruri frumoase pe cand aici nu mai e nimic la fel de frumos. Imi este foarte dor si de bunica mea, pe care o iubesc enorm. Ma intelegeam foarte bine cu ea : avea grija de noi, era intelegatoare si mai ales ca ne facea mereu toate poftele. Atunci cand ma certam cu fratele meu, ea mereu reusea sa ne impace. Cu bunica mea vorbesc in fiecare seara la telefon, iar ea mereu ne zice ca ii este foarte dor de noi si ca abia asteapta sa ne vada.
Versione italiana:
Adesso vi racconterò come sono arrivata in Italia. L'anno scorso sono venuta in vacanza in Italia dove abitavano i miei genitori. E' stato molto bello, mi sono divertita e poi i miei genitori mi hanno chiesto se volevo rimanere qui e andare a scuola l'anno successivo. Ho accettato subito, ero felice soprattutto perché sarei rimasta con loro. Quando sono tornata in Romania invece, già mi ero pentita di aver accettato di trasferirmi in Italia, ma non ho detto niente perché i miei genitori già s'informavano per iscrivere me e mio fratello a scuola. Quindi, a settembre sono venuta qui perché iniziava la scuola. Ero molto emozionata, non sapevo come fossero qui i bambini, i professori, non conoscevo il sistema scolastico, non sapevo la lingua, non sapevo nulla... Poi è iniziata la scuola. Il primo giorno è stato un disastro, mentre in Romania questo giorno era per me il più bello e il più emozionante. Il mio pensiero, sinceramente, era rivolto alla Romania, ai miei compagni, alla mia scuola, ai miei insegnanti. Non è stato per niente facile, ma alla fine ho realizzato che anche qui è abbastanza bello, i professori sono comprensivi, buoni, mi aiutano e anche i compagni. La scuola è molto bella, pulita, arredata, con abbastanza carattere. Solo che a me sembra naturale che pensi ancora alla Romania perché è il mio paese: lì ho tanti amici...tanti tanti... ho dei luoghi del cuore...e tanto altro. Quello che in questo momento rimpiango di più è che non potrò essere insieme ai miei ex compagni a festeggiare la fine delle medie. In Romania, la 3° media è l'anno più importante e quindi si organizza una festa di arrivederci. Tutti gli alunni delle terze festeggiano insieme nel cortile della scuola, ogni classe sceglie una sorta di uniforme: le ragazze si vestono con la gonna nera e la camicia bianca o rossa (in base alla scelta fatta da ogni classe) e i ragazzi indossano i pantaloni neri e la camicia bianca o del colore scelto.
In Romania ero felice. Solo i genitori mi mancavano perché non stavano sempre con me. Questo è stato anche il motivo per cui ho scelto di venire qui, per stare con loro. Quando papà è partito per la prima volta, io avevo 9 anni e mio fratello ne aveva 6. Siamo rimasti a casa con la mamma, ma dopo 2 anni è partita anche lei. E' stato molto difficile, specialmente perché ero grande e sentivo moltissimo la loro mancanza. Venivano a casa per Natale o d'estate. Allora ero molto felice e non volevo che ripartissero. Mi ricordo che la prima volta che sono partiti, i miei genitori ci hanno spiegato il motivo della loro decisione e ci hanno assicurato che sarebbe stato per poco tempo. Dopo il Natale o la vacanza estiva, quando dovevano ritornare in Italia, ci dicevano che sarebbe stata l'ultima volta, ma hanno fatto così per 6 anni, fino quando siamo venuti qui e non c'è stato più bisogno di mentirci. Ogni volta che ci dicevano queste cose, io non li credevo, sapevo che non era vero. Sapevo che ce lo dicevano per tranquillizzarci, ma io stavo male. Il momento della loro partenza per l'Italia era il più difficile. Ci chiamavano tutte le sere e parlavamo di tutto, ma non era la stessa cosa di quando ti stanno vicini. Gli raccontavo quello che avevo fatto quel giorno a scuola, i voti presi, tutto. Gli raccontavo come passavo le mie giornate. Di solito, tornavo dalla scuola, mangiavo, facevo i compiti, aiutavo mio fratello a prepararsi per la scuola e poi uscivo con le mie amiche. In Romania, ogni giorno venivano le mie amiche da me o andavo io da loro e, specialmente nel fine settimana, dormivamo una dall'altra. Era tutto bello, mentre qui non è più niente così bello. Mi manca tanto mia nonna che amo tantissimo. Andavo molto d'accordo con lei: aveva cura di noi, era comprensiva e - soprattutto - ci soddisfaceva tutti i desideri. Quando litigavo con mio fratello, lei riusciva sempre a farci fare pace. Con mia nonna parlo tutte le sere al telefono e lei ci dice sempre che gli manchiamo e che non vede l'ora di rivederci.
Sunt in clasa a8a. Aceasta este ultima saptamana de scoala. As putea sa spun ca este si cea mai grea deoarece saptamana viitoare voi da examenele si am mari emoti mai ales pentru ca probabil ma va incurca limba. Eu am venit in Italia in septembrie si inca nu stapanesc bine limba italiana si deci nu sunt sigura ca voi face fata. Sper insa sa trec cu bine peste toate aceste dificultati. Pe data de 14 .06.2012 voi avea primul examen oral. Saptamana viitoare deci voi fi foarte ocupata, stresata si mai ales emotionata. In cazul in care voi trece cu bine peste examene, atunci as vrea sa urmez un liceu unde se studiaza materii sciintifice, iar dupa primul an - cand voi cunoaste bine limba italiana - ma voi transfera la o alta scoala unde as putea sa dobandesc cunostintele necesare pentru a urma facultatea de drept. Visul meu este sa devin avocat.
Versione in italiano:
Faccio la terza media. Questa è l'ultima settimana di scuola. Posso dire che è anche la più difficile perché la settimana prossima dovrò fare gli esami e ho tanta paura soprattutto perché non mi sento padrona della lingua. Siccome sono arrivata in Italia a settembre, non conosco ancora bene l'italiano e temo che non sarò all'altezza. Spero comunque di superare queste difficoltà. La settimana prossima, più precisamente il 14.06.2012 avrò il primo esame orale. Quindi questa settimana sarò molto impegnata, stressata e soprattutto emozionata. Se supererò gli esami, vorrei iscrivermi a una scuola dove si studiano materie scientifiche e dopo il primo anno - quando avrò imparato bene l'italiano - vorrei trasferirmi ad un'altra scuola che mi permetterà poi di accedere alla Facoltà di giurisprudenza perché il mio sogno è di diventare avvocato.
Versione in romeno:
Acum, va voi povesti cum am ajuns eu in Italia. Am veni anul trecut in vacanta la parinti mei care locuiesc aici. A fost o vacanta frumoasa, m-am distrat, apoi parintii mei m-au intrebat daca vreau sa raman la scoala incepand cu anul viitor. Eu am acceptat imediat, eram foarte fericita mai ales pentru ca puteam ramane cu parintii mei. In schimb cand m-am intors in Romania, deja imi parea rau ca am spus ca vreau sa raman in Italia, insa nu am mai zis nimic parintilor mei pentru ca ei deja se interesau pentru a ne inscrie la scoala pe mine si pe fratele meu. Apoi in septembrie am venit aici pentru ca incepea scoala. Aveam mari emotii, nu stiam cum sunt copii de aici, profesorii, programul de scoala, nu cunosteam limba, nu stiam nimic ... Apoi a inceput scoala. Prima zi de scoala a fost un dezastru pentru mine in timp ce in Romania, prima zi de scoala era cea mai frumoasa si mai emotionanta zi. Mie, sincer imi era gandul la Romania la prietenii mei de acolo, la scoala de acolo, la profesori. Nu a fost simplu deloc, insa pana la un moment dat mi-am dat seama ca este destul de frumos si aici, profesorii sunt foarte intelegatori , buni, ajutatori, copiii la fel. Scoala este foarte frumoasa, curata, aranjata, cu destul caracter. Doar ca mi se pare ceva normal ca inca sa ma gandesc la Romania deoarece este tara mea: acolo am prieteni multi multi.....locuri dragi mie....si multe altele. Ceea ce regret cel mai mult in acest moment este faptul ca acest an era cel mai important an de gimnaziu in Romania. In acesta ocazie, la sfarsitul anului scolar se face o festivitate foarte frumoasa in curtea scolii unde toti elevii de clasa a8a erau imbracati la fel, ca si o uniforma: pentru fete fusta neagra si camasa alba sau rosie (fiecare clasa isi alege o culoare), iar baietii, pantaloni negri si camasa alba sau depinde de culoarea aleasa.
In Romania ero felice. Doar parinti mei imi lipseau, pentru ca nu erau tot timpul acasa. Acesta a fost si motivul de a ramane aici, pentru a fi cu ei. Cand tata a plecat in Italia pentru prima data, eu aveam 9 ani iar fratele meu 6 ani. Eu si fratele meu am ramas cu mama. Apoi dupa 2 ani a plecat si mama. A fost foarte greu, mai ales pentru ca deja eram mai mare si simteam mai mult lipsa lor. Veneau acasa de Craciun sau vara. Atunci eram cea mai fericita si nu mai voiam sa plece. Imi aduc aminte ca prima data cand au plecat, parintii ne-au explicat motivul pentru care au luat acesta decizie si ne spuneau ca o sa fie pentru putin timp. De Craciun si in vacanta de vara cand veneau in Romania, ne spuneau ca este ultima data cand pleaca si asa faceau de fiecare data, timp de 6 ani, pana cand am venit aici si nu a mai fost nevoie sa ne mai minta. De fiecare data cand ei spuneau ca nu vor mai pleca si ca e ultima data, eu nu ii credeam, stiam ca nu e adevarat. Stiam ca spun asta doar pentru a ne linisti, dar eu ma simteam rau. Atunci cand trebuia sa se intoarca din nou in Italia era cel mai greu. In fiecare seara ne sunau si vorbeam despre orice, insa nu e ca si atunci cand e langa tine. Le povesteam tot ce faceam la scoala, in acea zi, ce note primeam, totul. Le povesteam cum imi petreceam ziua. De obicei dupa ce veneam de la scoala mancam , imi faceam temele, il ajutam pe fratele meu sa se pregateasca pentru scoala, iar apoi ieseam cu prietenele mele. In Romania, in fiecare zi veneau prietenele mele pe la mine sau eu pe la ele sau, mai ales in wekeend, dormeam una la cealalta si multe alte lucruri frumoase pe cand aici nu mai e nimic la fel de frumos. Imi este foarte dor si de bunica mea, pe care o iubesc enorm. Ma intelegeam foarte bine cu ea : avea grija de noi, era intelegatoare si mai ales ca ne facea mereu toate poftele. Atunci cand ma certam cu fratele meu, ea mereu reusea sa ne impace. Cu bunica mea vorbesc in fiecare seara la telefon, iar ea mereu ne zice ca ii este foarte dor de noi si ca abia asteapta sa ne vada.
Versione italiana:
Adesso vi racconterò come sono arrivata in Italia. L'anno scorso sono venuta in vacanza in Italia dove abitavano i miei genitori. E' stato molto bello, mi sono divertita e poi i miei genitori mi hanno chiesto se volevo rimanere qui e andare a scuola l'anno successivo. Ho accettato subito, ero felice soprattutto perché sarei rimasta con loro. Quando sono tornata in Romania invece, già mi ero pentita di aver accettato di trasferirmi in Italia, ma non ho detto niente perché i miei genitori già s'informavano per iscrivere me e mio fratello a scuola. Quindi, a settembre sono venuta qui perché iniziava la scuola. Ero molto emozionata, non sapevo come fossero qui i bambini, i professori, non conoscevo il sistema scolastico, non sapevo la lingua, non sapevo nulla... Poi è iniziata la scuola. Il primo giorno è stato un disastro, mentre in Romania questo giorno era per me il più bello e il più emozionante. Il mio pensiero, sinceramente, era rivolto alla Romania, ai miei compagni, alla mia scuola, ai miei insegnanti. Non è stato per niente facile, ma alla fine ho realizzato che anche qui è abbastanza bello, i professori sono comprensivi, buoni, mi aiutano e anche i compagni. La scuola è molto bella, pulita, arredata, con abbastanza carattere. Solo che a me sembra naturale che pensi ancora alla Romania perché è il mio paese: lì ho tanti amici...tanti tanti... ho dei luoghi del cuore...e tanto altro. Quello che in questo momento rimpiango di più è che non potrò essere insieme ai miei ex compagni a festeggiare la fine delle medie. In Romania, la 3° media è l'anno più importante e quindi si organizza una festa di arrivederci. Tutti gli alunni delle terze festeggiano insieme nel cortile della scuola, ogni classe sceglie una sorta di uniforme: le ragazze si vestono con la gonna nera e la camicia bianca o rossa (in base alla scelta fatta da ogni classe) e i ragazzi indossano i pantaloni neri e la camicia bianca o del colore scelto.
In Romania ero felice. Solo i genitori mi mancavano perché non stavano sempre con me. Questo è stato anche il motivo per cui ho scelto di venire qui, per stare con loro. Quando papà è partito per la prima volta, io avevo 9 anni e mio fratello ne aveva 6. Siamo rimasti a casa con la mamma, ma dopo 2 anni è partita anche lei. E' stato molto difficile, specialmente perché ero grande e sentivo moltissimo la loro mancanza. Venivano a casa per Natale o d'estate. Allora ero molto felice e non volevo che ripartissero. Mi ricordo che la prima volta che sono partiti, i miei genitori ci hanno spiegato il motivo della loro decisione e ci hanno assicurato che sarebbe stato per poco tempo. Dopo il Natale o la vacanza estiva, quando dovevano ritornare in Italia, ci dicevano che sarebbe stata l'ultima volta, ma hanno fatto così per 6 anni, fino quando siamo venuti qui e non c'è stato più bisogno di mentirci. Ogni volta che ci dicevano queste cose, io non li credevo, sapevo che non era vero. Sapevo che ce lo dicevano per tranquillizzarci, ma io stavo male. Il momento della loro partenza per l'Italia era il più difficile. Ci chiamavano tutte le sere e parlavamo di tutto, ma non era la stessa cosa di quando ti stanno vicini. Gli raccontavo quello che avevo fatto quel giorno a scuola, i voti presi, tutto. Gli raccontavo come passavo le mie giornate. Di solito, tornavo dalla scuola, mangiavo, facevo i compiti, aiutavo mio fratello a prepararsi per la scuola e poi uscivo con le mie amiche. In Romania, ogni giorno venivano le mie amiche da me o andavo io da loro e, specialmente nel fine settimana, dormivamo una dall'altra. Era tutto bello, mentre qui non è più niente così bello. Mi manca tanto mia nonna che amo tantissimo. Andavo molto d'accordo con lei: aveva cura di noi, era comprensiva e - soprattutto - ci soddisfaceva tutti i desideri. Quando litigavo con mio fratello, lei riusciva sempre a farci fare pace. Con mia nonna parlo tutte le sere al telefono e lei ci dice sempre che gli manchiamo e che non vede l'ora di rivederci.
Roxana: presente - futuro
Io sono Roxana sono in Italia da settembre 2011. Non sapevo parlare ma piano piano, con la prof. Simona e gli altri professori ho imparato a parlare. Adesso prendo dei bei voti, ma anche alcuni brutti.
Ho anche un fratello che ha 1 anno e 6 mesi. Tutto il giorno gioco con lui. E' biondo con gli occhi azzurri. Attualmente aspetto un fratellino che si chiamerà Gabriel.
A me piace andare al mare, giocare a pallavolo e uscire con le mie amiche. Le mie migliori amiche sono Oana e Alexandra, ma fra poco non ci potremo più vedere perché loro si trasferiscono. Io questi giorni ho gli esami quindi mi serve un po' di aiuto.
Una giornata di Alexandra
Da lunedi a venerdi mi sveglio la mattina e vado a scuola fino alle 14 e mezzo. Dopo la scuola vado a casa, mangio, mi cambio e comincio a fare i compiti. A volte faccio i compiti fino alle otto di sera, ma se finisco prima, mi metto al computer. Il sabato e la domenica mi sveglio alle undici - dodici, faccio la colazione e dopo sto al computer. Verso le 14-15, vado in giro con gli amici oppure da sola.
Quest'anno finisco la scuola media e mi dispiace perché ci sono alcuni ragazzi che mi sono stati simpatici. Tra un mese parto per Ravenna. Lì andrò in un'altra scuola, ma non dimenticherò mai questo anno! Ci sono stati dei giorni belli e dei giorni brutti, ma che comunque non dimenticherò mai. Grazie! Ciao!
Vi racconto perché mi trovo adesso in Italia. Sono arrivata a luglio, più precisamente il 25-07-2011. Non era la prima volta che venivo qui. Ero stata anche nel 2009, ma ero venuta solo in vacanza. Mi ricordo quando mio padre è venuto per la prima volta in Italia, sono stata molto triste. Dopo tre anni anche mia madre è partita anche se non è rimasta tanto. Ogni giorno le telefonavo e le dicevo di tornare perché mi sentivo sola e triste senza di lei. La mamma è rimasta all'estero solo due mesi e poi è ritornata a casa. Quando loro sono partiti, io sono rimasta in Romania con mia sorella e con tutti gli altri miei familiari, ma a me non interessava così tanto perché lei non era con me. Dopo un po' sono ripartiti in Italia. Io e mia sorella vivevamo con i nonni paterni e, a volte, anche con la nonna materna a casa loro che si trova a pochi km da casa nostra. Dopo due anni che siamo state con i nonni, è tornata la mamma.Quando stavo con i nonni, da una parte ero contenta perché quando facevo qualcosa di male loro non mi dicevano niente e non mi mettevano in punizione, ma dell'altra parte mi macava l'amore dei miei genitori, sentivo la loro mancaza.Forse questo é il motivo per il quale sono così chiusa in me.
Adesso da quanto sto con i miei genitori sono felice anche se sento un po' la nostalgia dei nonni e degli altri parenti che sono rimasti in Romania.
Quando stavo con i nonni i miei genitori mi chiamavano ogni sera al telefono, qualche volta gli cantavo una canzone, gli raccontavo quello che avevo fatto quel giorno. A volte gli raccontavo le barzellette. In questo periodo, io e mia sorella passavamo il tempo andando a scuola, facendo i compiti e dopo giocavamo tutto il tempo con i vicini o anche da sole. Spesso guardavamo i cartoni animati.
Quando i miei genitori sono andati via, io avevo sette anni e mi hanno spiegato il motivo per il quale loro dovevano partire. Neanche per loro è stato facile lasciarci sole. Io ho capito la situazione essendo più grande, invece mia sorella più piccola piangeva la sera quando ci telefonavano e papà le diceva di dormire tranquilla perchè lui stava sul treno per tornare. Era una bugia per farla addormentare che funzionava ogni volta, anche se dopo ha dovuto inventare altre storie.
Mi ricordo una volta che sono tornata dalla scuola e ho preso un voto che non mi piaceva. Sono arrivata a casa dei miei nonni e non avevo il coraggio di dirgli che avevo preso un voto basso. Quando mia nonna ha detto di fare i compiti, ha visto il mio quaderno con il voto basso. Allora, sono scappata e mi sono nascosta dietro le gomme del camion che stava fuori. Però quando mi ha trovato, non mi ha ripreso come me l'aspettavo io. Mi ha solo detto che la prossima volta dovevo studiare di più perché lo sa che posso fare di più.
Adesso sono in Italia, in 3° media e sono molto preoccupata perché non so se verrò promossa. Se verrò bocciata, soffrirò tantissimo perché mai, ma mai, sono stata bocciata e penso che morirò per la vergogna e non potrò vedere nessun amico e nemmeno mia madre.
Quest'anno finisco la scuola media e mi dispiace perché ci sono alcuni ragazzi che mi sono stati simpatici. Tra un mese parto per Ravenna. Lì andrò in un'altra scuola, ma non dimenticherò mai questo anno! Ci sono stati dei giorni belli e dei giorni brutti, ma che comunque non dimenticherò mai. Grazie! Ciao!
Vi racconto perché mi trovo adesso in Italia. Sono arrivata a luglio, più precisamente il 25-07-2011. Non era la prima volta che venivo qui. Ero stata anche nel 2009, ma ero venuta solo in vacanza. Mi ricordo quando mio padre è venuto per la prima volta in Italia, sono stata molto triste. Dopo tre anni anche mia madre è partita anche se non è rimasta tanto. Ogni giorno le telefonavo e le dicevo di tornare perché mi sentivo sola e triste senza di lei. La mamma è rimasta all'estero solo due mesi e poi è ritornata a casa. Quando loro sono partiti, io sono rimasta in Romania con mia sorella e con tutti gli altri miei familiari, ma a me non interessava così tanto perché lei non era con me. Dopo un po' sono ripartiti in Italia. Io e mia sorella vivevamo con i nonni paterni e, a volte, anche con la nonna materna a casa loro che si trova a pochi km da casa nostra. Dopo due anni che siamo state con i nonni, è tornata la mamma.Quando stavo con i nonni, da una parte ero contenta perché quando facevo qualcosa di male loro non mi dicevano niente e non mi mettevano in punizione, ma dell'altra parte mi macava l'amore dei miei genitori, sentivo la loro mancaza.Forse questo é il motivo per il quale sono così chiusa in me.
Adesso da quanto sto con i miei genitori sono felice anche se sento un po' la nostalgia dei nonni e degli altri parenti che sono rimasti in Romania.
Quando stavo con i nonni i miei genitori mi chiamavano ogni sera al telefono, qualche volta gli cantavo una canzone, gli raccontavo quello che avevo fatto quel giorno. A volte gli raccontavo le barzellette. In questo periodo, io e mia sorella passavamo il tempo andando a scuola, facendo i compiti e dopo giocavamo tutto il tempo con i vicini o anche da sole. Spesso guardavamo i cartoni animati.
Quando i miei genitori sono andati via, io avevo sette anni e mi hanno spiegato il motivo per il quale loro dovevano partire. Neanche per loro è stato facile lasciarci sole. Io ho capito la situazione essendo più grande, invece mia sorella più piccola piangeva la sera quando ci telefonavano e papà le diceva di dormire tranquilla perchè lui stava sul treno per tornare. Era una bugia per farla addormentare che funzionava ogni volta, anche se dopo ha dovuto inventare altre storie.
Mi ricordo una volta che sono tornata dalla scuola e ho preso un voto che non mi piaceva. Sono arrivata a casa dei miei nonni e non avevo il coraggio di dirgli che avevo preso un voto basso. Quando mia nonna ha detto di fare i compiti, ha visto il mio quaderno con il voto basso. Allora, sono scappata e mi sono nascosta dietro le gomme del camion che stava fuori. Però quando mi ha trovato, non mi ha ripreso come me l'aspettavo io. Mi ha solo detto che la prossima volta dovevo studiare di più perché lo sa che posso fare di più.
Adesso sono in Italia, in 3° media e sono molto preoccupata perché non so se verrò promossa. Se verrò bocciata, soffrirò tantissimo perché mai, ma mai, sono stata bocciata e penso che morirò per la vergogna e non potrò vedere nessun amico e nemmeno mia madre.
Gabriel - Il mio presente - futuro
Quest'estate rimango in Italia per un periodo e dopo andrò in Romania. Adesso che inizia la vacanza, andrò al mare qui. Fra due mesi andrò in Romania con la mia famiglia. Lì mi divertirò molto con i miei amici al campo di calcio. Andrò in giro con loro, con le bici o a piedi. In Romania faccio anche delle escursioni con la mia famiglia. Di solito durano 3-4 giorni.
PRESENTE E FUTURO (Malina)
Ciao, e da tanto tempo che non vi scrivo, ma ora vorrei parlarvi un po' del mio presente e futuro.
Io passo la mia giornata a casa e - a volte - esco con i miei amici. I giorni della settimana li passo a casa a fare i compiti e a studiare, anche se la scuola non mi piace tanto. Le mie materie preferite a scuola sono: lo sport, la musica e l'arte perché mi diverto tanto con i miei amici e i professori. Il sabato e la domenica esco con i miei amici.
Ma ora vorrei raccontarvi anche cosa faccio io oggi. Oggi a scuola con la mia classe non faccio niente perché c'è la festa di fine anno. Poi andiamo al comune a ricordare la morte del genitore di un nostro compagno di classe morto sul posto di lavoro.
In futuro, appena finisco la scuola, io e mio fratello dovremo andare in Romania, ma forse, io non ci vado perchè in Romania mi annoio e rimango in Italia con i miei amici e andremo al mare.
Se andrò in vacanza in Romania, prometto che vi scriverò e vi racconterò quello che farò lì.
Ho finito di raccontarvi sul mio presente e futuro. Ora vi saluto e prometto che vi scriverò presto.
Ciao, baci! Alla prossima
Io passo la mia giornata a casa e - a volte - esco con i miei amici. I giorni della settimana li passo a casa a fare i compiti e a studiare, anche se la scuola non mi piace tanto. Le mie materie preferite a scuola sono: lo sport, la musica e l'arte perché mi diverto tanto con i miei amici e i professori. Il sabato e la domenica esco con i miei amici.
Ma ora vorrei raccontarvi anche cosa faccio io oggi. Oggi a scuola con la mia classe non faccio niente perché c'è la festa di fine anno. Poi andiamo al comune a ricordare la morte del genitore di un nostro compagno di classe morto sul posto di lavoro.
In futuro, appena finisco la scuola, io e mio fratello dovremo andare in Romania, ma forse, io non ci vado perchè in Romania mi annoio e rimango in Italia con i miei amici e andremo al mare.
Se andrò in vacanza in Romania, prometto che vi scriverò e vi racconterò quello che farò lì.
Ho finito di raccontarvi sul mio presente e futuro. Ora vi saluto e prometto che vi scriverò presto.
Ciao, baci! Alla prossima
lunedì 4 giugno 2012
IL MIO PRESENTE(GIULIA)
CIAO,SONO GIULIA,VI RICORDATE DI ME?È TANTO CHE NON VI SCRIVO QUALCOSA DI NUOVO EH????BEH,NON VI PREOCCUPATE!!!!SICCOME VI HO GIÀ PARLATO DI ME,E VI HO FATTO VEDERE UN PO DI ESEMPI DI MODI DI PARLARE NELLE LINGUE DEI MIEI GENITORI,ADESSO VI RACCONTERÒ QUELLO CHE ORA STA SUCCEDENDO NELLA MIA VITA,DICIAMO IL MIO PRESENTE E UN PO DEL MIO FUTURO!!!:-):-)
IO HO UN FRATELLO E UNA SORELLA,SOLO CHE QUEST'ULTIMA NON È ANCHE DI MIA MADRE MA DI MIO PAPÀ E DI UN'ALTRA SIGNORA DI NOME MONICA CHE A SUA VOLTA HA UNA FIGLIA CON UN ALTRO SIGNORE;QUESTA BAMBINA SI CHIAMA ALESSIA ED È UNA BALLERINA PROFESSIONISTA.SONO CONTENTA PERCHÈ HA I MIEI STESSI ANNI E QUINDI QUANDO VIENE A FARMI VISITA POSSO GIOCARE CON LEI(NON L'HO SCRITTO MA IO SONO UNA GIOCHERELLONA),TORNIAMO A MIA SORELLA CHE PURTROPPO SI È TRASFERITA A PADOVA(VENETO).OGGI È LUNEDÌ E SARÀ L'ULTIMO GIORNO CHE MI VEDRÒ CON I MIEI AMICI.QUESTA SARÀ ANCHE L'ULTIMA VOLTA CHE VI SCRIVERÒ DAL COMPUTER DELLA SCUOLA,MA STATE TRANQUILLI PERCHÈ VI TERRÒ AGGIORNATI DALLA POLONIA,BEH ORA DEVO PROPRIO ANDARE ,BACI E ABBRACCI,LA VOSTRA AMICA GIULIA!!!!!:-):-D:-):-):-D:-):-):-D
IO HO UN FRATELLO E UNA SORELLA,SOLO CHE QUEST'ULTIMA NON È ANCHE DI MIA MADRE MA DI MIO PAPÀ E DI UN'ALTRA SIGNORA DI NOME MONICA CHE A SUA VOLTA HA UNA FIGLIA CON UN ALTRO SIGNORE;QUESTA BAMBINA SI CHIAMA ALESSIA ED È UNA BALLERINA PROFESSIONISTA.SONO CONTENTA PERCHÈ HA I MIEI STESSI ANNI E QUINDI QUANDO VIENE A FARMI VISITA POSSO GIOCARE CON LEI(NON L'HO SCRITTO MA IO SONO UNA GIOCHERELLONA),TORNIAMO A MIA SORELLA CHE PURTROPPO SI È TRASFERITA A PADOVA(VENETO).OGGI È LUNEDÌ E SARÀ L'ULTIMO GIORNO CHE MI VEDRÒ CON I MIEI AMICI.QUESTA SARÀ ANCHE L'ULTIMA VOLTA CHE VI SCRIVERÒ DAL COMPUTER DELLA SCUOLA,MA STATE TRANQUILLI PERCHÈ VI TERRÒ AGGIORNATI DALLA POLONIA,BEH ORA DEVO PROPRIO ANDARE ,BACI E ABBRACCI,LA VOSTRA AMICA GIULIA!!!!!:-):-D:-):-):-D:-):-):-D
Una scuola romena (Contea Bacau) è tra i vincitori del concorso internazionale “European Schools for a Living Planet WWF" /"Scuole europee per un pianeta vivo" WWF
Concorso internazionale "Scuole europee per un pianeta vivo" WWF vinta da una scuola romena
La scuola complessiva Palanca, contea Bacău, ha vinto la competizione internazionale alla quale hanno partecipato33 squadre dalla România, Republica Moldova, Slovenia, Slovacia, Bulgaria, Ungaria, Ucraina, Croazia e Serbia che hanno risposto all'appello della WWF di prendere posizione per la difesa dell'ambiente e il futuro dell'Europa.
http://schools.foralivingplanet.eu/en/menu417/
Durante i sette mesi, gli alunni si sono informati, confrontati con gli organi decisivi e hanno organizzato delle escursioni per poi realizzare dei progetti sui temi del concorso: " Il Danubio - la linea viva dell'Europa" e "L'impronta ecologica". I progetti sono stati realizzati interamente dagli alunni, le loro idee e la loro creatività è stata soltanto supportata dagli insegnanti.
La competizione ha avuto quattro vincitori, le scuole della Romania, Serbia e Bulgaria che hanno trattato i temi dell'impronta ecologica e la riduzione dell'inquinamento. Dal 2008, l'anno della prima edizione del progetto, 3000 bambini e giovani tra 12 e 16 anni hanno messo in pratica attività che riguardano l'ecologia. L'evoluzione dei progetti presentati in questi 4 anni può essere osservata nel blog: schools.foralivingplanet.eu . In questo blog si possono vedere i diari realizzati dai ragazzi, le foto e le registrazioni video e dove hanno avuto l'opportunità di raccontare le esperienze.
WWF è una delle più importanti organizzazioni internazionali che sviluppa progetti per la conservazione della natura in oltre 100 paesi. E' stata fondata nel 1961 e ha come obiettivo di proteggere l'ambiente e costruire un futuro nel quale gli uomini vivano in armonia con la natura.
O scoala din Jud. Bacau (Romania) a fost premiata la “European Schools for a Living Planet WWF”
Şcoala cu clasele I-VIII Palanca, din judeţul Bacău, a câştigat competiţia internaţională Şcoli europene pentru o planetă vie
33 de echipe din România, Republica Moldova, Slovenia, Slovacia, Bulgaria, Ungaria, Ucraina, Croaţia şi Serbia au răspuns apelului WWF de a lua atitudine pentru mediul înconjurător şi pentru viitorul Europei. Timp de 7 luni, copii şi tineri cu vârste cuprinse între 12 şi 17 ani au realizat proiecte pe tema: `Dunărea- linia vie a Europei` sau `Amprenta ecologică`. Echipele s-au documentat, au discutat cu factori de decizie şi au organizat drumeţii. Ideile şi implementarea proiectelor au fost în totalitate în mâinile tinerilor şi au depins numai de creativitatea lor, profesorii având doar rolul de suport.
Patru şcoli din România, Serbia şi Bulgaria au câştigat competiţia, abordând temele amprenta ecologică şi reducerea poluării.De la prima ediţie a proiectului (2008), 3000 de copii şi tineri cu vârste cuprinse între 12 şi 16 ani au pus în practică acţiuni de ecologie. Evoluţia proiectelor prezentate de-a lungul celor 4 ediţii poate fi urmărită prin intermediul unui blog accesibil publicului: schools.foralivingplanet.eu . Aici, echipele din şcoli au ţinut jurnale de proiect, au postat fotografii şi înregistrări video şi au avut oportunitatea să îşi împărtăşească experienţele.
WWF este una dintre cele mai importante organizaţii internaţionale care derulează proiecte pentru conservarea naturii, în peste 100 de ţări. A fost infiinţată în anul 1961 cu scopul de a opri degradarea mediului înconjurător şi a construi un viitor în care oamenii sa trăiasca în armonie cu natura.
domenica 3 giugno 2012
1 Iunie inainte de 1989... din amintirile parlamentarilor romani
"Ziua Copilului” înainte de 1989: pionierii fără televizor
Cum era petrecută “Ziua Copilului” înainte de 1989? Mediafax a realizat un reportaj printre parlamentarii români, care au povestit amintirile lor legate de sărbătoarea de 1 Iunie: costumul de pionieri, lipsa televizorului şi mai ales, joaca “pe maidan”.
Deputatul PDL Raluca Turcan a relatat că în copilărie se bucura de festivităţile organizate la grădiniţă, apoi la şcoală, adăugând că, după absolvirea facultăţii, începând cu primul ei salariu, face anual cadouri copiilor din şcoli şi din grădiniţe.
"O bună perioadă de timp, în copilărie, mă bucuram de momentele organizate la grădiniţă sau la şcoală. Ulterior, când am mai crescut, mă bucuram de cadourile de la părinţi. Ei chiar şi acum îmi fac cadouri, îmi oferă mici atenţii, pentru că sunt copilul lor. Şi eu, la rândul meu, fac cadouri altor copii. De când am terminat facultatea, începând cu prima leafă, anual îmi aleg o grădiniţă sau o clasă dintr-o şcoală, în funcţie de buget, şi le ofer cadouri. Aşadar, fac acest lucru încă înainte de a intra în politică", a declarat Raluca Turcan pentru MEDIAFAX.
Deputatul PSD Victor Socaciu îşi aminteşte mai ales de ciocolatele şi sucul de lămâie şi de portocale primite în dar.
"Beam suc de lămâie şi de portocale şi mâncam ciocolăţică «ROM» la 1,5 lei, ţin minte şi acum - era o tabletă minusculă cu lapte. Eram mândru de statutul de pionier; ţin minte că am fost făcut chiar de 1 Iunie, printre primii din clasă - eram o grupă de 5 elevi", a relatat pentru MEDIAFAX Victor Socaciu.
Pe de altă parte, deputatul PNL Ludovic Orban spune că nu îşi aminteşte să fi sărbătorit 1 Iunie în copilărie.
"Nu-mi amintesc să fi sărbătorit în vreun fel ziua de 1 Iunie. Mă comportam normal, ca în restul anului", a declarat el. Deputatul PDL Mihai Surpăţeanu îşi aminteşte că, deşi a crescut fără televizor, a avut o copilărie fericită în Craiova.
"Am avut o copilărie fericită. În Craiova, eram o mână de copii care nu aveam televizor şi mai toată ziua stăteam pe maidan, la furat de fructe. Nu eram la fel de pervertiţi, eram mai cinstit educaţi. Apoi, am fost pionieri. Nu ştiam noi toate implicaţiile acestei stări, în care eram definiţi ca viitori tineri UTC-işti, dar ne plăcea cravata la gât", a declarat Surpăţeanu.
http://www.gazetaromaneasca.com/focus/romania/3503-ziua-copilului-inainte-de-1989-pionierii-fr-televizor.html
mercoledì 30 maggio 2012
La festa internazionale del fanciullo in Romania (Silvana)
In Romania pe data de 1 IUNIE este ziua copilului. Imi aduc aminte ca mergeam la scoala insa nu se faceau ore. Pe aceasta data la scoala se faceau: jocuri, ieseam toata scoala in curtea scoli, desenam, faceam concursuri sportive, mancam dulciuri, faceam cadouri, dansam si multe alte lucruri frumoase. Spre exemplu cei de gradinita si din scolile primare faceau serbare. Este foarte frumos! Iar noi cei din clasele mai mari faceam tot felul de lucruri frumoase pentru cei de la gradinita. Imi aduc aminte si de profesori ... parca erau altfel in acea zi.
Cand eram mai mica, tin minte ca atunci cand ajungeam acasa de la scoala parintii mei, bunicii si rudele ne faceu cadouri si urari, mie si fratelui meu. Imi placea forte mult acea zi si imi aduc aminte cu drag de tot ceea ce faceam.
Traduzione:
In Romania, il 1 Giugno si festeggia la festa del bambino. Mi ricordo che andavamo a scuola ma non si facevano le lezioni. In quet'occasione, a scuola si facevano dei giochi, concorsi sportivi, si mangiavano dei dolci, si facevano regali, si ballavo, si disegnava nel cortile della scuola e tante altre belle cose. Per esempio, i bambini dell'asilo e delle scuole elementari facevano la recita. E' molto bello! Noi delle classi più grandi facevamo tante altre belle cose per quelli piccoli. Mi ricordo gli insegnanti...sembravano diversi quel giorno.
Quando ero piccola, ricordo che al ritorno a casa dalla scuola, i genitori, i nonni e altri parenti ci facevano a me e al mio fratello dei regali e gli auguri. Mi piaceva moltissimo quel giorno e ricordo con grande piacere tutto quello che facevamo.
Cand eram mai mica, tin minte ca atunci cand ajungeam acasa de la scoala parintii mei, bunicii si rudele ne faceu cadouri si urari, mie si fratelui meu. Imi placea forte mult acea zi si imi aduc aminte cu drag de tot ceea ce faceam.
Traduzione:
In Romania, il 1 Giugno si festeggia la festa del bambino. Mi ricordo che andavamo a scuola ma non si facevano le lezioni. In quet'occasione, a scuola si facevano dei giochi, concorsi sportivi, si mangiavano dei dolci, si facevano regali, si ballavo, si disegnava nel cortile della scuola e tante altre belle cose. Per esempio, i bambini dell'asilo e delle scuole elementari facevano la recita. E' molto bello! Noi delle classi più grandi facevamo tante altre belle cose per quelli piccoli. Mi ricordo gli insegnanti...sembravano diversi quel giorno.
Quando ero piccola, ricordo che al ritorno a casa dalla scuola, i genitori, i nonni e altri parenti ci facevano a me e al mio fratello dei regali e gli auguri. Mi piaceva moltissimo quel giorno e ricordo con grande piacere tutto quello che facevamo.
1 Giugno nei ricordi di Alexandra
1 GIUGNO (FESTA DEI BAMBINI)
La festa dei bambini é una festa che rappresenta la giornata più importante del bambino. Quando ero piccola, con tutta la scuola uscivamo fuori al campo sportivo e disegnavamo sul campo con i gessi colorati, cantavamo con la professoressa, ballavamo e tutti i parenti ci facevano regali . Ogni anno, la nostra madre ci faceva la torta e tanti dolci in casa. Inoltre, andavamo in un parco
di divertimento. È molto bello essere bambino perchè solo una volta nella vita si è bambini. Tutti rimaniamo con i ricordi belli e bruti dell'infanzia. Un consiglio per tutti gli uomini del mondo: NON DIMENTICATE CHE ANCHE VOI SIETE STATI BAMBINI!!!
lunedì 28 maggio 2012
l paragone tra la scuola italiana e quella romena (Silvana)
Mi chiamo Silvana, ho 14 anni vengo dalla Romania (Targu Mures).
I tre agettivi che mi descrivono sono: simpatica, timida e calma.
Ho un fratello più piccolo. I miei animali preferiti sono: il cane e il pesce. Mi piace mangiare la pizza, il pesce e la Nutella. Quello che odio di più é quando mi fa arrabbiare mio fratello.
Da grande vorrei fare l'avvocato. Questo é il mio desiderio da quando ero piccola. Secondo me é bello fare l'avvocato perché puoi aiutare le persone che si trovano in difficoltà.
Sono arrivata in Italia da meno di un anno quindi ho finito le elementari in Romania. L'impatto con la scuola italiana non é stato molto facile, visto che ci sono tante differenze. Adesso vi racconterò come funziona la scuola in Romania: iniziava alle 8 e ogni giorno finiva a un orario diverso. Le ricreazioni si facevano dopo ogni ora e duravano 5 o 10 minuti. Nella ricreazione potevamo andare al negozio per comprare qualcosa o anche rimanere sul corridoio. Durante la ricreazione che durava 10 minuti ci portavano il latte e il cornetto. All'uscita della scuola si poteva andare da soli a casa, senza essere accompagnati da un adulto. Era più semplice studiare per me perché conoscevo la lingua invece da quando sono arrivata in Italia faccio più fatica a studiare non conoscendo l'italiano. Una delle difficoltà più grandi è quella di capire le esplicazioni durante la lezioni.
In Romania, quando mancava un professore non eravamo divisi, ma rimanevamo in classe con un altro professore.
I collaboratori scolastici non parlano con i ragazzi e con i professori. Puliscono la scuola e poi vanno a casa.
Gli scioperi a scuola, in Romania, non si facevano proprio, non esistevano.
Gli incontri con i genitori si faccevano in una classe con tutti i genitori insieme invece qui entra un solo genitore a volta e parla con tutti i professori.
Il registro è diverso perché si mettono soltanto i voti e le assenze. Ogni alunno ha un libretto dove si mettono tutte le note e le pagelle.
Il diario non c'era, i compiti gli segnavamo sul quaderno.
Le interrogazioni erano fatte diversamente nel senso che si faccevano alla lavagna ed erano più frequenti.
Le circolari non esistono in Romania.
I tre agettivi che mi descrivono sono: simpatica, timida e calma.
Ho un fratello più piccolo. I miei animali preferiti sono: il cane e il pesce. Mi piace mangiare la pizza, il pesce e la Nutella. Quello che odio di più é quando mi fa arrabbiare mio fratello.
Da grande vorrei fare l'avvocato. Questo é il mio desiderio da quando ero piccola. Secondo me é bello fare l'avvocato perché puoi aiutare le persone che si trovano in difficoltà.
Sono arrivata in Italia da meno di un anno quindi ho finito le elementari in Romania. L'impatto con la scuola italiana non é stato molto facile, visto che ci sono tante differenze. Adesso vi racconterò come funziona la scuola in Romania: iniziava alle 8 e ogni giorno finiva a un orario diverso. Le ricreazioni si facevano dopo ogni ora e duravano 5 o 10 minuti. Nella ricreazione potevamo andare al negozio per comprare qualcosa o anche rimanere sul corridoio. Durante la ricreazione che durava 10 minuti ci portavano il latte e il cornetto. All'uscita della scuola si poteva andare da soli a casa, senza essere accompagnati da un adulto. Era più semplice studiare per me perché conoscevo la lingua invece da quando sono arrivata in Italia faccio più fatica a studiare non conoscendo l'italiano. Una delle difficoltà più grandi è quella di capire le esplicazioni durante la lezioni.
In Romania, quando mancava un professore non eravamo divisi, ma rimanevamo in classe con un altro professore.
I collaboratori scolastici non parlano con i ragazzi e con i professori. Puliscono la scuola e poi vanno a casa.
Gli scioperi a scuola, in Romania, non si facevano proprio, non esistevano.
Gli incontri con i genitori si faccevano in una classe con tutti i genitori insieme invece qui entra un solo genitore a volta e parla con tutti i professori.
Il registro è diverso perché si mettono soltanto i voti e le assenze. Ogni alunno ha un libretto dove si mettono tutte le note e le pagelle.
Il diario non c'era, i compiti gli segnavamo sul quaderno.
Le interrogazioni erano fatte diversamente nel senso che si faccevano alla lavagna ed erano più frequenti.
Le circolari non esistono in Romania.
venerdì 25 maggio 2012
L'integrazione passa attraverso la lingua?
"[...] non credo siano gli adolescenti immigrati ad avere bisogno dei consigli, ma la società che li accoglie."
(Elvira Mujcíc "La lingua di Ana Chi sei quando perdi radici e parole" Infinito edizioni)
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/05/24/news/passaparola_lingua_ana-35832093/
(Elvira Mujcíc "La lingua di Ana Chi sei quando perdi radici e parole" Infinito edizioni)
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/05/24/news/passaparola_lingua_ana-35832093/
giovedì 24 maggio 2012
La Romania e i suoi luoghi incantati: i castelli e i monasteri (Alexandra)
Mi chiamo Alexandra, ho 14 anni vengo dalla Romania dove ho finito la scuola elementare. Nella mia scuola c'erano due profili: il primo di Musica e il secondo d'Arte. Io ho seguito il profilo musica, ho fatto tre anni di chitarra e tre anni di pianoforte, due anni di coro. Facevamo molti spectacoli con il coro, era molto divertente e bello.
I tre aggettivi che mi descrivono: simpatica, timida e divertente.
Ho una sorella di 12 anni. Mi piace andare in bicicletta. Non mi piacciono gli animali in generale, però adoro i cavali e i pappagalli. Due anni fa avevo un pappagallo blu con verde, molto bello, ma un giorno l'ho lasciato da mia nonna e nemmeno adesso so se è scappato o l'ha mangiato il gatto.
Da grande voglio fare la parrucchiera ma vorrei finire prima la scuola, quindi quest'anno dovrò iscrivermi all'alberghiero.
Vi parlerò del mio paese, la Romania
In Romania ci sono tanti luoghi bellissimi. Durante le elementari e le medie che ho fatto in Romania, sono andata spesso in gita. Tra i luoghi che ho visitato, quello che mi ha colpito in particolare è stato il castello Peles. Questo castello è una delle attrazioni turistiche più visitate in Romania e uno dei monumenti più importanti del suo genere in Europa.
Visitarlo d'inverno è ancora più interessante perché il panorama è ancora più suggestivo.
Il castello è circondato da sette terrazze decorate con statue (realizzate dallo scultore italiano Romanelli) e da fontane scolpite in pietra.
Un'altra gita che mi è piaciuta è stata al Castello di Bran. Il castello aveva scopo difensivo, ma anche commerciale perché il Passo Bran è stato per secoli uno dei più importanti punti di collegamento transcarpatici.
Oltre i castelli, abbiamo visitato anche il Monastero Agapia. Si tratta di uno dei più grandi monasteri di suore della Romania. Il museo del Monastero Agapia é stato fondato nel 1927 ed è il primo museo del genere in Moldavia. Include le icone, paramenti liturgici, libri, ricami religiosi e tappeti intrecciati dalle suore di Agripia.
I tre aggettivi che mi descrivono: simpatica, timida e divertente.
Ho una sorella di 12 anni. Mi piace andare in bicicletta. Non mi piacciono gli animali in generale, però adoro i cavali e i pappagalli. Due anni fa avevo un pappagallo blu con verde, molto bello, ma un giorno l'ho lasciato da mia nonna e nemmeno adesso so se è scappato o l'ha mangiato il gatto.
Da grande voglio fare la parrucchiera ma vorrei finire prima la scuola, quindi quest'anno dovrò iscrivermi all'alberghiero.
Vi parlerò del mio paese, la Romania
In Romania ci sono tanti luoghi bellissimi. Durante le elementari e le medie che ho fatto in Romania, sono andata spesso in gita. Tra i luoghi che ho visitato, quello che mi ha colpito in particolare è stato il castello Peles. Questo castello è una delle attrazioni turistiche più visitate in Romania e uno dei monumenti più importanti del suo genere in Europa.
Visitarlo d'inverno è ancora più interessante perché il panorama è ancora più suggestivo.
Il castello è circondato da sette terrazze decorate con statue (realizzate dallo scultore italiano Romanelli) e da fontane scolpite in pietra.
Fu costruito in stile prevalentemente rinascimentale tedesco, con elementi rinascimentale italiani, gotici, barocchi e rococò.
Un'altra gita che mi è piaciuta è stata al Castello di Bran. Il castello aveva scopo difensivo, ma anche commerciale perché il Passo Bran è stato per secoli uno dei più importanti punti di collegamento transcarpatici.
Castello Bran è noto come "Castello di Dracula”. La leggenda di Dracula è un romanzo scritto dall'irlandese Bram Stoker nel 1897, ispirato alla figura di Vlad III principe di Valacchia. Riprendendo il mito del vampiro, lanciato nella letteratura da Jhon William Polidori, Stoker realizza un romanzo dalle atmosfere cupe e oscure, in cui l'orrore e la minaccia, sempre ben presenti, assillano i protagonisti, in un crescendo di emozioni che conduce alla scoperta dell'orrore rappresentato dal tetro vampiro.
Il personaggio storico
Il personaggio di fantasia - Dracula - prende ispirazione dal principe valacco, storicamente esistito come Vlad Tepes. Figlio di Vlad II Dracula, era noto come Vlad Țepeș. Negli anni della caduta di Costantinopoli, combatté a più riprese contro l'avanzata dell'Impero ottomano nei Carpazi, provocando le ire del sultano Maometto III. Entrato in conflitto col Regno d'Ungheria, allora retto da Mattia Corvino, venne imprigionato nel 1462 dal sovrano ungherese e ritornò al potere dopo un decennio come suo vassallo. Venne ucciso in circostanze misteriose nel 1476.Oltre i castelli, abbiamo visitato anche il Monastero Agapia. Si tratta di uno dei più grandi monasteri di suore della Romania. Il museo del Monastero Agapia é stato fondato nel 1927 ed è il primo museo del genere in Moldavia. Include le icone, paramenti liturgici, libri, ricami religiosi e tappeti intrecciati dalle suore di Agripia.
mercoledì 23 maggio 2012
La passione per il calcio (Robert)
Mi chiamo Robert e racconterò la mia passione più grande e come è iniziata.
Ricordo che in Romania, ogni giorno andavo sul campo di calcio e giocavo a pallone. Io e i miei amici tifavamo la Steaua di Bucarest perché ci piaceva tanto la sua storia di cui vi parlerò di seguito. La Steaua viene fondata il 7 giugno 1947 come "Associazione Sportiva dell'Esercito", in quanto polisportiva del Ministero della Difesa. Dalla sua nascita fino nel 1961 quando le venne assegnato il nome attuale, la Steaua ebbe più nomi.
Dal dopoguerra alla fine degli anni settanta ha vinto 9 titoli nazionali e 13 Coppe di Romania.
Con l'inizio degli anni ottanta, invece, la Steaua cade in una grave crisi dovuta alla mancanza di fondi e alla dirigenza, ma nella stagione 1984-85 torna a vincere il titolo rumeno. La squadra ha vinto 6 scudetti consecutivi (dal 1992-93 al 1997-98) e oggi vanta 20 Coppe Nazionali, 5 Supercoppe di Romania e 23 scudetti.
Crollato il regime dittatoriale di Nicolae Ceaușescu, la Steaua nel 1990 viene privatizzata e acquistata dal politico e uomo d'affari rumeno George Becali.
Gheorghe Hagi è stato il pilastro della Steaua.
Ricordo che in Romania, ogni giorno andavo sul campo di calcio e giocavo a pallone. Io e i miei amici tifavamo la Steaua di Bucarest perché ci piaceva tanto la sua storia di cui vi parlerò di seguito. La Steaua viene fondata il 7 giugno 1947 come "Associazione Sportiva dell'Esercito", in quanto polisportiva del Ministero della Difesa. Dalla sua nascita fino nel 1961 quando le venne assegnato il nome attuale, la Steaua ebbe più nomi.
Dal dopoguerra alla fine degli anni settanta ha vinto 9 titoli nazionali e 13 Coppe di Romania.
Con l'inizio degli anni ottanta, invece, la Steaua cade in una grave crisi dovuta alla mancanza di fondi e alla dirigenza, ma nella stagione 1984-85 torna a vincere il titolo rumeno. La squadra ha vinto 6 scudetti consecutivi (dal 1992-93 al 1997-98) e oggi vanta 20 Coppe Nazionali, 5 Supercoppe di Romania e 23 scudetti.
Crollato il regime dittatoriale di Nicolae Ceaușescu, la Steaua nel 1990 viene privatizzata e acquistata dal politico e uomo d'affari rumeno George Becali.
Gheorghe Hagi è stato il pilastro della Steaua.
Le città romene: Piatra Neamt (Gabriel)
Mi chiamo Gabriel, ho 14 anni. Vengo dalla Romania. Attualmente frequento la scuola italiana. Mi piace giocare a calcio e non ho animali.
I tre aggettivi che mi descrivono sono: bello, alto e divertente.
I tre aggettivi che mi descrivono sono: bello, alto e divertente.
Vi vorrei raccontare qualcosa sulla mia città di provenienza che si chiama Piatra Neamt
Piatra Neamt è una città situata nella regione storica della Moldova. Per la sua bellezza e per la posizione che occupa nel distretto di Neamt è chiamata anche Perla Moldovei (la perla della Moldova).
La più importante struttura monumentale di Piatra Neamț è il complesso della Cittadella, la cui costruzione venne iniziata da Ştefan il Grande nella seconda metà del XV secolo. Il complesso, ubicato nel centro della città attuale, si compone del Palazzo della Corte, della Chiesa di Corte, dedicata a San Giovanni Battista e del vicino campanile, detto anche Torre di Ștefan cel Mare, alto 19 metri e divenuto il simbolo della città.
La torre di Stefano il Grande
La chiesa di corte
Un altro simbolo della città è rappresentato dalla Sinagoga, costruita nel 1766 al limite orientale della Cittadella sull'area già occupata da una costruzione preesistente, già dedicata al culto ebraico, di epoca medievale. Il Teatro dei Ragazzi (Teatrul Tineretului), uno dei più noti teatri della Romania, attivo dagli anni cinquanta e divenuto un simbolo dell'attività culturale della città insieme al Museo di Belle Arti, al Museo delle Scienze naturali ecc.
- Il teatro dei ragazzi
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